– La protesta dell’ultimo reduce americano della 1° guerra mondiale

1 02 2010

Frank Buckles, 109 anni, veterano americano della 1° guerra mondiale (google)

WASHINGTON – A 109 anni ha ancora la forza di farsi sentire. In particolar modo oggi, 1 febbraio, giorno del suo compleanno. Frank Buckles (pagina wikipedia),  unico soldato americano della Grande Guerra ancora in vita, ha un’ultima missione da compiere prima di “rinfoderare l’arma”. Attraverso la Fondazione Memoriale della Prima guerra mondiale (di cui è presidente), il veterano è impegnato nel tentativo di ottenere la costruzione di un monumento commemorativo negli Stati Uniti in onore dei 4.734.991 soldati statunitensi che parteciparono al primo conflitto mondiale, con una dedica speciale ai 116.561 che persero la vita.

Il celebre zio Sam della locandina “I want you” (clicca qui per scoprirla) sarebbe fiero di Buckles: nato a Bethany nel 1901, appena sedicenne Frank era già disposto a fare carte false pur di essere arruolato. Nonostante la minore età, riuscì a entrare nell’esercito americano escludendo il controllo anagrafico al momento del reclutamento. A causa della sua corporatura esile venne escluso dal Corpo dei Marines. Fu così assegnato ai servizi automobilistici, con l’incarico di trasportare militari e feriti nelle zone di guerra (soprattutto in Inghilterra e Francia). Una curiosità: per dare un’idea della longevità di questo veterano, basti pensare che nel 1917, per aggregarsi all’esercito americano, raggiunse l’Europa a bordo della RMS Carpathia, la stessa nave che cinque anni prima aveva recuperato i sopravvissuti del naufragio del Titanic.

Buckles affrontò la Seconda guerra mondiale da civile. Ma ne rimase comunque segnato: conobbe personalmente Adolf Hitler e fu catturato dai giapponesi in quanto americano. Trascorse così tre anni di prigionia nel campo di Los Banos, in California. Una volta liberato, si sposò e decise di stabilirsi negli Stati Uniti.

Frank Buckles a 16 anni: era appena stato reclutato falsando la propria età (google)

Memoria – Oggi Buckles non ha smesso di essere un uomo combattivo. Quantomeno nell’animo, sempre deciso e determinato nel conseguimento dei propri obiettivi. Ancor di più oggi, giorno del suo 109° compleanno, festeggiato nella calma della sua casa di Charles Town. È arrivata così una nuova proposta sull’erezione di un monumento in onore dei caduti americani della Prima guerra mondiale. Dopo l’idea iniziale di costruire nel Distretto di Columbia, in una zona verde ricca di boschi, lo scorso dicembre è arrivata una nuova proposta da parte del “Doughboy” (nome utilizzato per le truppe americane durante il primo conflitto mondiale): collocare il monumento a Kansas City, nel Missouri. Il Congresso legislativo americano, incaricato dell’eventuale approvazione, non si è ancora espresso. A chi gli chiede il segreto di una vita così lunga, lui risponde «sincerità, speranza e quiete». E aggiunge ai microfoni della CNN, nonostante la sua età longeva, che «il tempo per me è passato molto velocemente, ho fatto tantissime cose negli ultimi 90 anni».

Ivano Pasqualino